Una veloce scorsa al titolo potrebbe ingannare il lettore, inducendolo a ritenere che si tratti del titolo di un film in nuova uscita - in streaming data la chiusura di cinema e teatri ai tempi del Covid - come la pellicola coreana di qualche tempo fa https://en.wikipedia.org/wiki/Default_(2018_film) che narrava della grave crisi finanziaria che colse nel '97 la Corea del Sud.
Ma la vicenda che qui richiamiamo non appartiene al mondo della celluloide, bensì allo schermo in cui si proietta il nostro quotidiano, oggi sempre più magro ed incerto, ed il nostro rapporto con le banche e gli intermediari creditizi
Cos'è esattamente il default bancario e come viene regolato?
Nuove regole sul Default Bancario
Dal 01 Gennaio 2021 sono entrate a regime definitivamente le regole che modificano i criteri per definire lo stato di Default sulla propria posizione bancaria.
Nello specifico la riduzione dei criteri è la seguente:
1. Per privati e PMI, importo superiore a € 100 e superiore all’1% delle esposizioni verso la Banca con cui si ha il rapporto;
2. Per imprese, importo superiore a € 500 e superiore all’1% delle esposizioni verso la Banca con cui si ha il rapporto.
Non è affatto una novità il fatto che siano stati modificati i criteri.
Infatti tali parametri, necessari ad armonizzare il sistema bancario europeo, erano già nel regolamento entrato in vigore nel 2014 ed ulteriormente evidenziati nelle Linee Guida del 2017 emesse dall’EBA.
Una modifica annunciata già qualche anno fa, dunque. Ci si aspettava, però, uno spostamento in avanti di queste restrizioni che possono essere considerate fortemente impattanti sul sistema economico notevolmente stressato dalla situazione emergenziale pandemica.
Tuttavia la proroga non c’è stata e quindi cosa dobbiamo aspettarci?
Dal punto di vista Macroeconomico chiaramente si può ipotizzare una potenziale recessione legata al collasso di Imprese che, se non adeguatamente sostenute e comprese dalle proprie banche, saranno destinate a scomparire. Per sempre
Dal punto di vista Micro, dobbiamo essere molto più attenti ai nostri rapporti di conto corrente cercando di dialogare spesso con il nostro Intermediario Bancario e migliorando la trasparenza del rapporto.
Perché il rischio è quello di non avere più neanche la possibilità di domiciliare le utenze!
In realtà però non viene preclusa la possibilità alle banche di concedere sconfinamenti di conto corrente o extra-fido. Tale scelta sarà però del tutto discrezionale. In buona sostanza non sarà un diritto del correntista, ma una concessione della banca. In quest’ottica però la nostra personale preoccupazione è che gli Istituti di Credito non abbiano la capacità di intervenire su ogni singolo rapporto. E, spesso, laddove non c’è un intervento discrezionale del funzionario responsabile, il sistema si muove automaticamente su parametri stabiliti.
Non guardano in faccia a nessuno.
Facciamo un esempio pratico.
Ipotizziamo un conto corrente con saldo attivo pari ad € 80.
Se arrivasse un addebito di energia elettrica pari ad € 200, questo potrebbe essere respinto. Se invece venisse addebitato sul conto, qualora non ci fosse alcun fido accordato, e dovesse permanere per 90 giorni tale sconfinamento, se questo fosse pari almeno all’1% delle esposizioni verso la banca, il soggetto verrebbe segnalato in posizione di default presso la Centrale Rischi.
La Banca d’Italia cerca di rassicurare spiegando che una posizione di Default non ha lo stesso peso, in termini di valutazione del merito creditizio, rispetto a quella di Sofferenza.
Ma, potremmo anche noi farci una domanda: qualora una banca veda una posizione di Default, ovvero una posizione in cui un soggetto privato non è riuscito a rientrare nei precedenti 90 giorni di € 100, che peso avrebbe sulla valutazione del merito creditizio, ad esempio per l’erogazione di un Mutuo?
ATTENZIONE DEFAULT NON SIGNIFICA SOFFERENZA!
Ricordiamo che il Default non è la posizione di sofferenza.
Si tratta di due posizioni molto diverse perché la prima (il default) rappresenta una situazione di temporanea difficoltà. Le Banche portano a sofferenza le posizioni in cui ritengono che il cliente avrà gravi difficoltà a restituire le somme concesse a credito.
A Dicembre 2020 la Banca d’Italia ha chiarito bene quanto sin qui esposto.
Vi invitiamo pertanto a leggere la parte con domande e risposte al seguente link: https://www.bancaditalia.it/media/notizie/2020/qa-nuova-definizione-default/index.html
QUALCHE CONSIGLIO
· Conoscere bene il proprio contratto di conto corrente, o di fido su conto corrente.
· Avere sempre una idea chiara delle scadenze e degli addebiti sul conto;
· Qualora si preveda il possibile sconfinamento rispetto ai parametri di Default parlarne tempestivamente con il proprio referente bancario.
E...forse, andrà tutto bene!
Salvatore Conte
Dottore Commercialista
Riproduzione riservata
Comments